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Confartigianato presenta al Vicepresidente della Commissione Ue Tajani il Rapporto sull’applicazione della legge contro i ‘cattivi pagatori’

ritardo pagamentiLa denuncia del Presidente Giorgio Merletti: “Siamo ancora lontani dai pagamenti in 30 giorni: la PA italiana ‘maglia nera’ nell’Ue per i tempi più lunghi: 170 giorni. Nel 2013, per l’83% delle Pmi nessun miglioramento. I ritardi costano alle imprese 2,1 miliardi di oneri finanziari” 

Anche nel 2013, la Pubblica amministrazione italiana è stata la più lenta in Europa a pagare le imprese fornitrici di beni e servizi: con una media di 170 giorni ha superato di 109 giorni la media Ue di 61 giorni e di 140 il limite di 30 giorni imposto dal decreto legislativo n. 192/2012 sui tempi di pagamento entrato in vigore il 1° gennaio 2013 in recepimento della Direttiva 2011/7/Ue.

Un record negativo al quale si somma un altro nostro pessimo primato in Europa: l’Italia ha il maggior debito commerciale della PA verso le imprese, pari al 4% del Pil nazionale.

Lo rileva il Rapporto di Confartigianato sull’applicazione da parte della PA della Direttiva contro i ritardi di pagamento, presentato oggi a Roma dal Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti al Vice Presidente della Commissione Europea Antonio Tajani.

“Il nostro Rapporto – sottolinea il Presidente di Confartigianato Giorgio Merletti, rapporteur al Vice Presidente Tajani sull’attuazione della Direttiva 2011/7/UE – dimostra che in Italia il malcostume dei ritardi di pagamento è duro a morire. I ‘cattivi pagatori’ tengono in ostaggio le imprese e rappresentano uno dei principali ostacoli alla ripresa economica. Chiediamo l’intervento della Commissione europea e del Governo italiano perché i ritardi di pagamento sono un cappio al collo degli imprenditori, ne soffocano le capacità competitive e compromettono le opportunità di rilancio dello sviluppo per il nostro Paese”.

I ritardi di pagamento degli Enti pubblici – si legge nel Rapporto di Confartigianato – sono costati alle imprese italiane 2,1 miliardi di euro di maggiori oneri finanziari. Gli imprenditori sono infatti costretti a chiedere prestiti in banca per finanziare la carenza di liquidità derivante dalle fatture non saldate.

Paradosso tutto italiano, ai ritardi nei pagamenti si aggiungono i ritardi nell’applicazione dei Decreti sblocca-debiti, varati dal Governo ad aprile e ad agosto 2013 per accelerare i pagamenti alle imprese da parte delle Pubbliche Amministrazioni: al 22 gennaio 2014, infatti, risultano pagati 21.623 milioni, pari al 79,4% dei 27.219 milioni stanziati per il 2013. Le percentuali delle somme effettivamente erogate alle imprese rispetto alle risorse stanziate sono del 94,2% per i debiti dello Stato, scendono all’81,5% per i debiti di Regioni e Province autonome e al 70,2% per quelli di Province e Comuni.

La quota dei pagamenti effettuati cala poi drasticamente per i debiti accumulati dal Servizio Sanitario Nazionale (Asl, Aziende Ospedaliere, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, Gestione Sanitaria accentrata). Secondo il rapporto di Confartigianato, al 22 gennaio 2014 sono stati pagati 6.690 milioni, pari al 18,1% dei 36.988 milioni di debiti accumulati dal SSN nei confronti delle imprese fornitrici di beni e servizi.

I pagamenti in 30 giorni imposti dalla legge rimangono quindi un miraggio per le imprese italiane. La conferma arriva anche da un sondaggio Ispo/Confartigianato, condotto tra il 9 e il 15 gennaio 2014 su un campione di artigiani e piccoli imprenditori per misurare ‘sul campo’ il rispetto della legge sui tempi di pagamento in vigore in Italia dall’1 gennaio 2013.

Dalla rilevazione, contenuta nel Rapporto presentato oggi dalla Confederazione al Vicepresidente della Commissione Europea, emerge che, lo scorso anno, per l’86% delle piccole imprese il saldo delle fatture da parte della Pa è avvenuto ben oltre i 30 giorni imposti dalla normativa.

Complessivamente, nel 2013, l’83% dei piccoli imprenditori che hanno risposto al sondaggio non ha rilevato alcuna accelerazione nei tempi di pagamento degli Enti pubblici. Addirittura, il 12% delle imprese segnala comportamenti anomali da parte della Pa debitrice per aggirare la legge sui tempi di pagamento: ad esempio, richieste di ritardare o di riemettere le fatture, oppure la contestazione pretestuosa su beni e servizi forniti dalle imprese.

In media, i piccoli imprenditori devono aspettare 143 giorni per riscuotere i crediti dalla Pubblica Amministrazione, vale a dire 113 giorni in più rispetto al termine previsto dalla legge. Tra i settori più penalizzati vi è quello delle costruzioni: soltanto il 7% delle imprese viene pagato entro il limite di 30 giorni.

I ritardi dei pagamenti hanno avuto pesanti conseguenze sul 37% degli artigiani e delle piccole aziende. In assenza delle risorse dovute dalla Pa, il 10% dei piccoli imprenditori ha dovuto rinunciare ad effettuare investimenti per lo sviluppo dell’impresa, l’8% è stato costretto a ritardare a sua volta i pagamenti ai propri fornitori, il 7% ha dovuto chiedere un finanziamento bancario, un altro 7% ha ridotto le riserve di liquidità d’impresa, il 6% ha ritardato il pagamento di imposte e contributi e un altro 6% ha ritardato il pagamento dello stipendio ai dipendenti. Senza contare che un quarto delle piccole imprese che nel 2013 hanno lavorato per la Pa ha subito restrizioni dalle banche proprio a causa dei ritardi di pagamento degli Enti pubblici. In particolare, gli istituti di credito hanno richiesto maggiori garanzie oppure hanno imposto un aumento del costo delle commissioni bancarie.

 


 

Giorni medi di pagamento per   tipologia di cliente

Anno 2013-giorni medi e rank.   Paesi ordinati per giorni medi decrescenti di pagamento della P.A.

Paese

Consumatori   (B2C)

Classifica

Imprese (B2B)

Classifica

Pubblica   amministrazione

Classifica

Italia

74

1

96

1

170

1

Grecia

50

5

78

5

159

2

Spagna

58

3

85

3

155

3

Portogallo

60

2

85

3

133

4

Cipro

57

4

90

2

85

5

Belgio

34

10

48

9

69

6

Francia

41

7

55

8

60

7

Repubblica Slovacca

27

17

44

11

57

8

Ungheria

29

15

43

13

55

9

Bulgaria

22

22

38

17

52

10

Lituania

34

10

47

10

51

11

Slovenia

44

6

60

6

49

12

Romania

24

19

33

23

45

13

Repubblica Ceca

30

14

44

11

45

13

Irlanda

35

9

60

6

45

13

Paesi Bassi

31

13

42

14

43

16

Regno Unito

33

12

41

15

41

17

Polonia

39

8

40

16

38

18

Lettonia

29

15

37

18

37

19

Germania

24

19

34

22

36

20

Danimarca

24

19

35

19

35

21

Svezia

26

18

35

19

34

22

Estonia

17

23

35

19

25

23

Finlandia

15

24

26

24

24

24

Austria

9

25

12

25

13

25

 

 

 

 

 

 

 

Media UE

36

 

49

 

61

 

diff. Italia-UE (giorni)

38

 

47

 

109

 

diff.   Italia-UE (%)

105,6

 

95,9

 

178,7

 

Elaborazione Ufficio Studi   Confartigianato su dati Intrum Justitia

 

 

 

 

 


 

 

 

 

Lo stato dei pagamenti da parte della P.A. verso i creditori nel   quadro dei DL 35 e 102 del 2013 per l’anno 2013

Dati al 22 gennaio 2014-milioni di euro e incidenze

 

Risorse stanziate dal
  D.L.

Risorse
  rese disponibili agli enti debitori

% su DL

% attivazione (disponib. su risorse stanziate)

Pagamenti effettuati ai
  creditori

% su risorse stanziate

TOTALE Decreti Legge   35 e 102 del 2013

Enti locali (Province e Comuni)

8.411

7.995

32,6

95,1

5.907

70,2

Regioni e province autonome

15.808

13.499

55,1

85,4

12.889

81,5

Stato (Ministeri)

3.000

3.000

12,2

100,0

2.827

94,2

TOTALE

27.219

24.494

100,0

90,0

21.623

79,4

% Enti locali (Province e   Comuni)

30,9

32,6

 

 

27,3

 

% Regioni e province autonome

58,1

55,1

 

 

59,6

 

% Stato (Ministeri)

11,0

12,2

 

 

13,1

 

NB: i dati totali possono differire dalla somma dei dati base   per motivi di arrotondamento

* risorse di cassa materialmente trasferite agli enti debitori,   altrimenti impossibilitati a saldare i propri debiti a causa   dell'indisponibilità di cassa

Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati Ministero dell'Economia e delle Finanze

 

 

 

 

 

Maggiori   oneri finanziari su imprese per ritardati pagamenti P.A. per acquisto beni e   servizi e investimenti fissi nelle regioni

Anno   2013-quota %, extracosto in mln euro per ritardo rispetto 30 gg normativa sui   pagamenti, incidenza su PIL 2012 e rank

Regione

Quota di   spesa

per acquisto   beni e servizi e investimenti fissi della P.A.

Extracosto

per ritardo   pagamenti

v/s fornitori   della P.A

%

Incidenza su

Pil 2012

Rank

Abruzzo

2,5

               64

3,0

       0,21

8

Basilicata

1,0

               25

1,2

       0,24

3

Calabria

3,6

             113

5,3

       0,34

1

Campania

7,3

             196

9,2

       0,21

8

Emilia   Romagna

6,3

             102

4,8

       0,07

20

Friuli   Venezia Giulia

2,3

               35

1,6

       0,10

16

Lazio

15,0

             378

17,8

       0,22

5

Liguria

2,6

               45

2,1

       0,10

16

Lombardia

16,7

             239

11,2

       0,07

20

Marche

2,1

               45

2,1

       0,11

15

Molise

0,5

               15

0,7

       0,23

4

Piemonte

6,6

               95

4,5

       0,08

18

Provincia   Autonoma di Bolzano

1,4

               28

1,3

       0,15

12

Provincia   Autonoma di Trento

1,4

               34

1,6

       0,21

8

Puglia

5,7

             151

7,1

       0,22

5

Sardegna

3,2

              85

4,0

       0,26

2

Sicilia

6,9

             187

8,8

       0,22

5

Toscana

5,8

             133

6,3

       0,13

14

Umbria

1,4

               33

1,5

       0,15

12

Valle   d'Aosta

0,5

                 7

0,3

       0,17

11

Veneto

6,9

             113

5,3

       0,08

18

ITALIA

100,0

           2.124

100,0

       0,14

 

 

Elaborazione   Ufficio Studi Confartigianato su dati Banca d'Italia, Istat, Ministero dello Sviluppo Economico e Ispo

 

Convenzioni

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